|
|
| CITAZIONE (trekker @ 1/5/2024, 22:37) Il "carico di alluminio proveniente dall'Est Europa" arrivato alla fonderia a quanto pare erano rottami. Se provenivano da regioni vicino a Chernobyl l'eventuale radioattività degli stessi doveva essere solo della polvere radioattiva depositata in superficie, quindi sarebbe bastato lavarli per decontaminarli ? Come avevo già segnalato, nell'ottimo reportage del fotografo Pierpaolo Mittica, si vedono degli operatori, dei disperati, che sabbiano le superfici dei metalli per poterli immettere sul mercato, pertanto ritengo che non basti lavare in quanto la polvere radioattiva potrebbe essersi, dopo anni, attaccata tenacemente ai materiali, ha formato una specie di crosta, se poi nel frattempo è cresciuta la ruggine non è così semplice lavare via il materiale radioattivo, va asportata con tenacia, fanno bene a sabbiare, la sabbia contaminata rimarrà la nel capannone insieme a tutta Chernobyl, il lavaggio potrebbe non essere sufficiente per togliere tutto il materiale radioattivo. Che non si pensi comunque che i materiali siano diventati radioattivi, questo è tassativamente escluso, è solo una patina superficiale del pulviscolo depositato durante il fall-out Al contrario, se non venissero debitamente puliti e dovessero entrare in un forno e fusi con altro rottame metallico, tutto il materiale diventerebbe radioattivo, vanno avvertite le autorità, il forno andrà bonificato con costi elevatissimi, un disastro. www.pierpaolomittica.com/stories/r...d-of-chernobyl/
|
| |