Da Repubblica del 1999 l'articolo:
Al tempo conoscevo un tipo che lavoraa all' UniPD e per il CNR e mi disse che c'erano probabilita' che del materiale radioattivo fosse stato coinvolto nell' incidente ma poi non lo sentii piu' quindi lo posto con i dovuti se e ma...
Dopo l'incendio si è alzata una nube nera.
Evacuata la zona, divieto di raccogliere verdura
Padova, a fuoco istituto Cnr
Il sindaco: "Non uscite"
Sarebbero soltanto precauzioni. Le prime analisi
non desterebbero alcun allarme per i gas nocivi
PADOVA - Non uscire di casa, non mangiare le verdure di giornata, non utilizzare acqua presa dall'esterno. Precauzioni, soltanto precauzioni. Almeno così assicurano le autorità. Dopo l'incendio dei laboratori del Cnr di Legnaro, nella zona industriale di Padova, e la comparsa di una minacciosa nube nera, il sindaco Giustina Destro ha invitato gli abitanti che risiedono nel raggio di un chilometro dalla zona dell'incidente a restare in casa, a non utilizzare cibo o acqua raccolta fuori dalle abitazioni. E la frutta e la verdura di giornata non saranno utilizzate: è stata emessa un'ordinanza che impone la non commercializzazione di questi prodotti.
L'analisi dei primi campioni sui fumi emessi durante il rogo, che è stata fatta stasera nei laboratori ell'Arpav, pare sia stata negativa: non ci sarebbe nessuna presenza di sostanze inquinanti pericolose come il mercurio, ipotesi ventilata nel pomeriggio. Tracce della pericolosa sostanza, in percentuali minime, sono state rilevate soltanto nell'acqua di ricaduta e spruzzata dagli idranti dei Vigili del Fuoco; un elemento non negativo, secondo gli esperti, perché confermerebbe che la maggior parte del mercurio - la cui
quantità non è ancora nota - vaporizzatosi con il calore è ricaduto nella zona stessa dell'incendio.
L'incendio - il terzo in 15 anni nell'istituto - è scoppiato nel primo pomeriggio devastando in particolare l'istituto gas ionizzati, costato una cifra che si aggira sui cento miliardi di lire. In particolare ad andare a fuoco sarebbe stato un laboratorio utilizzato per un progetto di fusione nucleare a cui lavorano Cnr, università di Padova ed Enea con un'équipe di 150 persone. Le fiamme erano così alte da risultare visibili da chilometri di distanza. I Vigili del Fuoco hanno impiegato tre ore per spegnerlo. Una delle cause potrebbe essere stato il sovraccarico dei condensatori.
Immediatamente un'area di cinquecento metri, a ridosso di corso Stati Uniti, l'arteria stradale che collega la nuova zona industriale di Padova, è stata fatta evacuare. E i tecnici hanno raccolto campioni delle acque reflue e dei fumi immessi nell'aria. A sentire le prime indiscrezioni, non ci sarebbero stati risultati allarmanti. Ma le precauzioni rimangono e per il cessato pericolo bisognerà aspettare analisi ulteriori.
(17 dicembre 1999)
www.repubblica.it/online/cronaca/cnr/cnr/cnr.html