CITAZIONE (valp @ 7/4/2024, 21:44)
Poi ho controllato il livello di fondo che avevo in macchina col campione, ed era uguale a quello naturale, idem per gli scarponi, l'interno dello zaino, guanti ecc. ecc. Quando invece sono stato all'interno della miniera, quando era ancora aperta, eravamo tutti senza DPI.
Per controllare un'eventuale contaminazione superficiale ti servirebbe almeno un geiger pancake alfa/beta/gamma, oppure una sonda a scintillazione alfa/beta con una finestra di mylar molto sottile. Col radiacode misuri solamente le gamma, quindi non riesci a rilevare eventuali polveri in piccole quantità, quindi potresti finire con inalarle o mangiarle per contatto indiretto. Lo fai una volta non ti succede nulla, ma visto che sei un geologo meglio eccedere con la prudenza, soprattutto se hai in mente di entrare in contatto con questi minerali molte volte, quindi ripetute esposizioni.
Se mai entrerai ancora dentro una miniera (chiusa, non ventilata) senza rilevatore di radon tipo il Corentium Home, meglio utilizzare un autorespiratore con bombole al posto di una mascherina. Certe miniere se sigillate accumulano fin troppo radon, non c'è filtro che riesca a filtrarlo visto che è un gas nobile, quindi esempio le ABEK3 P3 R D son inutili. Per assurdo, in certi video sul tubo ho visto utilizzare anche filtri marchiati "Reaktor", ma non ti proteggono di più rispetto un P3, e non proteggono dal radon ristagnante. Invece, per le polveri prodotte dal radon ormai decaduto meglio usare un filtro P3. Comunque, più che sostituire il radiacode in tuo possesso io valuterei di prendere un secondo contatore, ma geiger pancake 2''. Intendo, fossi al tuo posto, come base vorrei possedere 2 contatori differenti, uno per la spettrometria gamma per identificare gli isotopi presenti nelle rocce quindi poter distinguere se il minerale è a base di uranio torio o altro, mentre il geiger lo utilizzerei per il controllo della contaminazione vero e proprio, oltre per differenziare l'attività alfa/beta da quella gamma. Oltre questo, per le esplorazioni in miniere uranifere, l'uso del misuratore di radon dovrebbe essere tassativo, come anche quello dei copriscarpe, o vestiti che poi vengono gettati e non riutilizzati.
Comunque...
Da piccolo giocavo con rocce di quel tipo...
chissà se erano radioattive come quella del video, spero di no. Anche se dubito possano essere così pericolose, rispetto un pezzo di qualche cm di Autunite che mi è capitato in mano in passato.
Curiosità, puoi ripetere la misura utilizzando la scala in µSv/h e non CPM? L'ideale sarebbe averle sempre tutte e due, più che altro, non ricordo mai i valori del cristallo del radiacode...
CITAZIONE (valp @ 7/4/2024, 21:44)
Poi la pericolosità da radiazioni è di tipo statistico, non ci sono valori soglia, al di sotto dei quali non c'è pericolo. Si spera di non essere sfortunati.
Secondo il modello LNT hai ragione, ma nella realtà questo modello non è veritiero e i casi di città come Ramsar (
https://it.wikipedia.org/wiki/Ramsar) fanno riflettere. Non dico che le radiazioni sono benefiche, ma se la dose assorbita è di qualche decina di mSv/anno e ben distribuita nel tempo non si riescono a notare differenze statisticamente rilevanti. a pensarci bene, potrebbe essere più dannoso 1 bicchiere di vino al giorno, se bevuto ogni giorno per tutta la vita per fare un paragone... Gli effetti son peggiori se invece si bevono 7 bicchieri di vino in 1 giorno, dopo 6 giorni senza alcol, quindi anche la modalità di esposizione incide molto sul danno reale, a parità di dose annua. Parlo soprattutto per il lungo termine.
Ovvio che comunque le buone procedure comprendono anche il ridurre al minimo l'esposizione, giustificando tutti i procedimenti. Insomma, riassumendo, Meno si beve e meglio è. Ovvio che se di tanto in tanto scappa un Bardolino Riserva invecchiato in botti di rovere non ci si tira indietro. Come non ci si tira indietro da della bellissima Metatorbernite del Congo, o della Monazite del Texas...
P.S.
Forse più che statistico intendevi stocastico, o meglio, parlando di effetti delle radiazioni si considera sia il danno stocastico (probabilistico) che il danno deterministico (con soglia). Esempio, 120 bicchieri di vino in un giorno ti uccidono per coma etilico, danno deterministico, le cellule muoiono direttamente senza duplicarsi, vengono distrutte completamente e viene interrotta la catena di riproduzione. Se invece quei 120 bicchieri li bevi in 4/6 mesi i danni son più stocastici rispetto quelli deterministici, tipo cirrosi epatica, gastriti, cancro, infarto, ecc... E questo dipende dal danno genetico, età, tante cose, quindi la cellula parzialmente danneggiata si riproduce e se troppo danneggiata agli estremi del DNA possono partire i problemi... Immagina che il DNA (codice) è come avvolto/protetto da un guscio, composto sempre dagli stessi amminoacidi della catena del DNA (mi passate il termine "sistema di correzione errori?" tipo CRC?) Quindi prima di danneggiare il vero DNA, il "nucleo centrale", quello veramente importante insomma, vengono danneggiate le informazioni "superflue" che compongono il guscio. Più tempo passa e più viene percosso e più si indebolisce, fin quando non si rompe e li o la cellula muore e basta o se si riproduce in malo modo la situazione degenera all'improvviso.
Edited by Calutron - 9/4/2024, 00:35