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Tonno COOP proveniente da zona limitrofa fukushima, Attenzione alla zona di provenienza!!!

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ik5pwr
view post Posted on 18/9/2013, 12:39




a breve faccio dei test , stay tuned (è prorpio il caso di dirlo) :-D
 
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view post Posted on 18/9/2013, 13:07
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utente radioattivo

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ho la confezione da 6 tonni coop ed è di un an altro FAO anzi 2 diversi FAO. (è stampigliata sia esternamente nella carta che internamente sotto la lattina con data scadenza)

Ma la corsa al tonno non serve a nulla, pensate a questo, se siete tabagisti e quindi fumate tabacco sapete benissimo che ingerite polonio eppure non smettete...ne fate post su internet che gridano allo scandalo e di non comprarle più e li si che ce n'è di radioattività e si sente (mettete una sonda su un pacchetto di sigarette se non ci credete!)

Non siate bigotti o creduloni (la mappa del naoo non era della radioattività ma delle correnti, quindi non sappiamo dove sia finito lo sverso). Di quelli ce ne sono già abbastanza in giro! Poi sfido chiiunque di voi a dimostrare che i limiti di legge siano stati superati...a patto che sappiate quali sono e soprattutto abbiate un processo di misurazione certificato.

Il resto sono chiacchiere....occhio che siamo borderline col regolamento (tanti contenuti e niente marchi registrati © ® please)
 
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Happynewgeiger
view post Posted on 18/9/2013, 13:34




Chiedo scusa, ma l'ingoranza ( non conoscienza) non è mai un buon cavallo di battaglia. Il contenuto di polonio nel tabacco non è uniforme ma dipende dal contenuto uranifero terreno in cui è coltivato e dalla quantità di uranio che segue i fosfati usati come fertilizzanti. Se quindi prima di fumare potessi controllare i conteggi al minuto fatti tra dieci pacchetti provenienti da zone e coltivazioni differenti e potessi scegliere tra quello con contenuti minori , credo che non ci sarebbe nulla da obbiettare . Cosi' come vengono riportati i valori nutrizionali ( di dubbia utilità) non vedo perchè non debbano venir riportati i valori contaminanti come mercurio , altri metalli pesanti e magari quantità di cesio 137 , un po come per le acque minerali...
 
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SRM
view post Posted on 18/9/2013, 13:38




Personalmente mi sento molto piu' "rassicurato" da un Azienda che dichiara la zona di provenienza del suo prodotto (nel caso specifico 71) , rispetto ad una che non fornisce nessuna indicazione al riguardo .... e con queste sarei decisamente piu' scrupoloso nel sottoporre a controlli di qualita' i prodotti messi in commercio, controlli che giustamente non possiamo fare noi con le nostre attrezzature ma che dovrebbero essere fatti dagli organi preposti del ministero della salute ;)

Molti di noi, me in primis, abbiamo dei giocattoli che non consentono di effettuare controlli che abbiano una valenza probatoria, qualcuno invece ha attrezzature e conoscenze tali che gli consentono di fare delle verifiche e qualora riportino dei risultati dubbiosi, di rivolgersi alle autorita' competenti per la verifica piu' accurata.

Forse in momento cosi' delicato, dove l'incidente di Fukushima e' tutt'altro che risolto, le Aziende dell'industria della pesca e di quella conserviera dovrebbero fare uno sforzo maggiore di trasparenza nei confronti dei consumatori riportando in etichetta quei dati necessari alla tracciabilita' del prodotto e delle analisi a cui e' stato sottoposto.



 
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Happynewgeiger
view post Posted on 18/9/2013, 13:50




Sellafield è il piu grande centro di riprocessamento nucleare europeo. Per anni grazie ad una legge compiacente hanno sversato i sottoprodotti nel mare del nord dove è fiorente l'industria ittica basata sulle esportazioni del pescato. Il secondo centro di riprocessamento è in francia sul rodano. Alla foce del fiume si trovano fiorenti coltivazioni di mitili e si possono anche vedere via satellite. Per puro caso forse le sabbie delle belle spiagge della camargue , sono anche radioattive per il torio della monazite contenuta??? chissà pero' andare a mettere allevamento di mitili proprio alla foce di un centro nucleare mi sembra proprio dettato dall'incoscienza. Gli strumenti di analisi amatoriali non sono cosi' lontani . Non piu di un oscilloscopio. Da qui a saperli usare ovviamente ne passa ma io non sarei cosi' pessimista. Con strumenti amatoriali si riesce a vedere abbastanza bene il cesio 137 nella terra dei boschi di ivrea anche dopo 30 anni dalla sua contaminazione. Basta sapere dove e come cercare
 
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madscientist
view post Posted on 18/9/2013, 13:56




CITAZIONE (SRM @ 18/9/2013, 14:38) 
Personalmente mi sento molto piu' "rassicurato" da un Azienda che dichiara la zona di provenienza del suo prodotto (nel caso specifico 71) , rispetto ad una che non fornisce nessuna indicazione al riguardo .... e con queste sarei decisamente piu' scrupoloso nel sottoporre a controlli di qualita' i prodotti messi in commercio, controlli che giustamente non possiamo fare noi con le nostre attrezzature ma che dovrebbero essere fatti dagli organi preposti del ministero della salute ;)

Molti di noi, me in primis, abbiamo dei giocattoli che non consentono di effettuare controlli che abbiano una valenza probatoria, qualcuno invece ha attrezzature e conoscenze tali che gli consentono di fare delle verifiche e qualora riportino dei risultati dubbiosi, di rivolgersi alle autorita' competenti per la verifica piu' accurata.

Forse in momento cosi' delicato, dove l'incidente di Fukushima e' tutt'altro che risolto, le Aziende dell'industria della pesca e di quella conserviera dovrebbero fare uno sforzo maggiore di trasparenza nei confronti dei consumatori riportando in etichetta quei dati necessari alla tracciabilita' del prodotto e delle analisi a cui e' stato sottoposto.

Hai proprio ragione infatti proprio oggi a tavola abbiamo consumato le ottime scatolette di tonno all'olio di oliva, di cui ho parlato sopra, aventi colore blu e riportanti come provenienza P71, dopo averle giusto per scrupolo controllate appena aperte con un paio di sonde :)
Il problema è che non tutte le aziende sono così serie (sebbene se non sbaglio sia obbligatorio) da riportare la provenienza. Ho sottomano un'altra scatoletta acquistata al supermercato un mese fa con lattina di colore rossiccio. Ne comprarono 2 e nessuna riportava la dicitura della provenienza. Aperta la prima il tonno all'interno si presentava come fosse stato tritato e mescolato a chissà cosa e con la prova geiger qualcosa in più del fondo la trovai ma solo una volta aperta la scatoletta... inutile dire che feci buttare tutto da quella aperta mentre ancora conservo quella chiusa per sottoporla in futuro ad esami più approfonditi :)
La mia domanda è: "perchè tritare il tonno da mettere nelle scatolette rendendolo molto meno appetitoso?" non è che lo hanno fatto per diminuire la radioattività triturando insieme i pezzi "caldi" con quelli normali? la mia è solo una domanda che faccio a me stesso perché il vero motivo ovviamente non lo so... :)
 
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bepobalote
view post Posted on 18/9/2013, 13:56




ma lì l'acqua è più calda ed i mitili crescono meglio!!!
 
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madscientist
view post Posted on 18/9/2013, 14:06




CITAZIONE (bepobalote @ 18/9/2013, 14:56) 
ma lì l'acqua è più calda ed i mitili crescono meglio!!!

Bepo giusto per curiosità, ma che pesce è quello verde del tuo avatar? e proprio di quel colore o l'hanno colorato con photoshop? è un pesce di acqua calda immagino! :)
 
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Happynewgeiger
view post Posted on 18/9/2013, 14:10




Il tonno nelle scatolette è tritato perchè in realtà si tratta di scarti di produzione, cioè pezzetti che si sfaldano mentre si lavora il tonno intero . Se compri una scatola da kg , vedrai che il trancio è integro a meno che non sia indicato sulla scatola. Di norma il tonno a trancio integro ha un costo 10 volte superiore. Controllare tutto che non fa mai male
 
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view post Posted on 18/9/2013, 14:17
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chiaro...nessuno sminuisce gli strumenti amatoriali (e alcuni in nostro possesso non lo sono proprio, anzi!) è che se tutti dicono la loro in modo poco consono e solo per il desiderio di importanza personale oltre a rendere la discussione sterile, ci fa chiudere.
La contaminazione del tabacco arriva anche dai diserbanti se non sbaglio.

Quello che mi piacerebbe stimolare è che così come si aprono gli occhi su questo cibo, lo si potrebbe fare su moltissime altre cose, e non solo sulla contaminazione.
La discussio accende la mente e rende il forum un ottimo punto di scambio info. Per esempio il discorso della trasparenza che ho letto nei commenti è proprio un buon punto...cmq stasse misuro con MCA tanto le tracce se ci sono si vedono chiare già entro 1h,
 
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view post Posted on 18/9/2013, 15:02

utente radioattivo

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Qui' nessuno ha detto di aver trovato il tonno radioattivo, si e' solo parlato della provenienza dello stesso e della marchiatura.

Qualcuno ha acquistato delle scatole, qualcuno intende effettuare delle misurazioni.
Certo e' che, se qualche partita di tonno dovesse risultare realmente radioattivo, e' meglio segnalarlo quanto prima piuttosto che stare zitti
(pero' e' bene segnalarlo ai VVFF, lasciando a loro l' onere di effettuare misure piu' approfondite e sopratutto CERTIFICATE anziche' spargere brutte notizie sul web rischiando delle ritorsioni).


Quanto al tonno a pezzetti, in effetti quelli sono i residui di taglio che inevitabilmente si producono se i tranci di tonno vengono tagliati a cerchi per ficcarli dentro alle lattine:
le trance sono fatte in modo da ridurre quanto piu' possibile lo scarto ma e' impossibile che NON ne producano.
questi scarti, pur essendo derivati dalla medesima materia prima dei tagli piu' belli, sono tremendamente deprezzati a causa del loro aspetto poco invitante quindi finiscono per riempire
le latte di tonno di basso costo, nonche' essere utilizzati per preparare i condimenti pronti per le insalate di riso o lattine di cibo per gatti.

A proposito di cibo per gatti....... una volta ho comprato una scatola di lattine di tonno formato famiglia: una volta aperta la confezione ho scoperto che mancavano due lattine di tonno
e al loro posto ci ho trovato dentro due lattine di cibo per gatti: pensando che avessero sbagliato ad usare le confezioni ho provato ad aprirne una per vedere se conteneva del tonno oppure
realmente quello che c'era stampato di sopra.......... era realmente una razione di cibo per gatti a base di tonno e verdure e peraltro sembrava pure ben fatta: NON mi stupirei di sapere che
usano le stesse catene di produzione sia per il cibo umano che per quello animale e che per quest' ultimo vengano impiegate le medesime cure e le medesime procedure igenico sanitarie! :rolleyes:
Ad ogni modo il cane ha gradito lo spuntino e il negoziante ha sostituito subito la confezione difettosa con una nuova.... :lol:

Edited by teslacoil - 18/9/2013, 16:19
 
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Ritberger
view post Posted on 18/9/2013, 16:53




Alcune scatolette che mangia il mio gatto sono sicuramente migliori del tonno che mangio io! :lol:
 
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view post Posted on 18/9/2013, 18:40

radon 222

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Giusto Dexad ti quoto in pieno e vorrei aggiungere anche: Ma poi siete sicuri che quello che viene venduto per tonno lo sia realmente???? :o:

@Tesla: Se non ricordo male c' è una legge che stabilisce che anche il cibo per animali venduto regolarmente nei supermercati debba assolutamente essere COMMESTIBILE per gli umani. :sick:
 
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bepobalote
view post Posted on 18/9/2013, 19:19




QUOTE (madscientist @ 18/9/2013, 15:06) 
Bepo giusto per curiosità, ma che pesce è quello verde del tuo avatar? e proprio di quel colore o l'hanno colorato con photoshop? è un pesce di acqua calda immagino! :)

direi piuttosto molto fredda: la foto l'ho fatta in Norvegia all'acquario di Bergen: è un pesce che si trova "da quelle parti" ed il colore è proprio quello (nessun ritocco). Purtroppo non ho la minima idea del suo nome/genere!

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Happynewgeiger
view post Posted on 18/9/2013, 19:25




E' un pescelupo. per vederne altre basta digitare su google immagini
Wolf Fish - Bergen Aquarium
 
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